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3 Febbraio 2011
VOLTERRA: LATTE OVINO, NUOVA GUERRA SUL PREZZO? UN INCONTRO A VOLTERRA

Latte ovicaprino: nuova guerra del prezzo all’orizzonte? E’ quello che si stanno chiedendo gli allevatori della Val di Cecina, come i colleghi di tutta la Toscana, dopo i tentativi da parte dei caseifici industriali di ritoccare al ribasso il prezzo di acquisto del latte dietro minaccia di comprare il latte fuori regione. Un ricatto che ha già provocato la rottura del tavolo, a dicembre, tra le organizzazioni agricole, i produttori, le cooperative di trasformazione e i caseifici industriali, ma che potrebbe presto riaprirsi dopo l’intervento della Regione Toscana che proprio in questi giorni ha accolto le sollecitazioni, i timori e le proposte per il rilancio e la valorizzazione della Coldiretti.
Gli allevatori vogliono riconosciuto 0,90 centesimi a litro, lo stesso del 2010 e ritenuto prezzo equo e giusto, i caseifici hanno rilanciato al ribasso: 0,75%. Altro trattamento quello dei caseifici sociali più importanti della Toscana che al contrario del sistema industriale hanno già riconosciuto agli allevatori il prezzo richiesto – 0,90% - consapevoli dell’importanza di valorizzare il prodotto del territorio e un etichetta che dopo l’approvazione storica del disegno di legge sull’obbligatorietà di indicare il luogo di origine e provenienza dei prodotto agroalimentari italiani, risulterà determinante per la trasparenza sul mercato. E proprio sulla questione dei prezzi e sull’etichettatura la Coldiretti Provinciale ha organizzato un incontro a Volterra, in programma domani, venerdì 4 marzo (ore 11) presso l’ufficio in Via Ricciarelli, per pianificare eventuali interventi “per garantire – spiega Roberto Franchini, Direttore Provinciale Coldiretti – un reddito sicuro e maggiore agli allevatori. L’altra questione che tratteremo è quella dell’etichettatura che riguarda i prodotti lattiero caseiari: un risultato storico arrivato dopo 10 anni di battaglie da parte della nostra organizzazione. Oggi in Italia 3 litri di latte a lunga conservazione sui 4 venduti sono stranieri senza indicazione per il consumatore. Inaccettabile”.
Una guerra dei prezzi che rischia di “fiaccare” una realtà importante come la zootecnia in Provincia di Pisa (circa 34 mila capi), ed in particolare nella Val di Cecina, dove sono presenti il 75% degli allevamenti ovicaprini totali (170 circa). “La metà degli allevamenti – spiega ancora Franchini – trae il suo reddito dalla vendita di latte, e non dalla trasformazione. Si parla di oltre 50 mila litri prodotti per un comparto che nella fattispecie di Volterra e Pomarance sta soffrendo molto la crisi dei mercati e la guerra dei prezzi. Una guerra che impoverisce gli allevamenti e che ne mette a repentaglio la continuità e gli investimenti”.

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