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23 Marzo 2010
VENDITA DIRETTA: E’ BOOM (+60%) NEL PISANO, SONO 210 LE AZIENDE

Boom della vendita diretta in Provincia di Pisa. 210 le realtà, tra agriturismo e aziende agricole, che vendono direttamente “dal campo alla tavola” i loro prodotti: ortaggi e frutta ma anche vino, olio, farina, pasta e confetture.
La conferma della crescita esponenziale arriva da Coldiretti
che sul progetto di una filiera agricola tutta italiana ha investito il futuro dell’agricoltura nazionale e pisana. A chiudere il cerchio dei mercati di “Campagna Amica”, già tre quelli aperti in Provincia (due a Pisa e uno Pontedera), a cui se ne aggiungeranno altri nel corso dei prossimi mesi (prossima apertura a Ponsacco). Le aziende sono passate, da 130 nel 2007 (160 nel 2008) alle 210 del dicembre 2009 con un aumento, in termini percentuali, del 60%.
“E’ un boom che non ci stupisce – analizza Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – la vendita diretta, senza intermediazioni è destinata a crescere ancora e a diventare, sempre più, uno dei principali canali commerciali per il consumatore. Basti pensare che solo le aziende bio che effettuano vendita direttamente, a livello nazionale, sono aumentate del 32% nell’ultimo anno”. I motivi sono di diversa natura: il consumatore vuole conoscere la provenienza di quello che mette nel piatto, in particolare modo se si tratta del piatto dei propri figli e nipoti, ma vuole anche “conoscere” chi vende. “Il rapporto diretto – commenta Roberto Franchini, Direttore Provinciale Coldiretti – è un plus per il consumatore. Gli agricoltori ci mettono la faccia e questa è una garanzia. Una garanzia che gli altri canali non possono assicurare”.
Ma ci sono anche il prezzo – si risparmia anche più del 30% - le ragioni di sostenibilità delle produzioni e “la necessità – spiega ancora Franchini – di riappropriarsi dei sapori della campagna, smarriti nel caos della grande distribuzione”.
Localizzate un po’ su tutto il territorio, la palma per la maggiore densità di aziende agricole per vendita diretta spetta a San Giuliano Terme dove operano attivamente ben 34 aziende. A seguire Vecchiano con 31, Cascina con 21, Pisa con 15 e Volterra, San Miniato, Montescudaio e Montopoli con 6. “La densità è concentrata – spiega Filippi – in quelle aree a forte vocazione agricola come è naturale che sia. I mercati di “Campagna Amica” permettono, a tutte queste realtà dislocate in periferia dei punti a maggiore popolazione, di portare i loro prodotti direttamente sotto casa dei pisani”. Una strategia che, come recentemente evidenziato sta dando ottimi frutti: duemila clienti fidelizzati a settimana, trenta aziende, cento contadini coinvolti e decine di migliaia di euro di fatturato distribuito nelle tre realtà della filiera corta pisane.
Quattro esperienze. Agricoltori e aziende storiche ma anche giovani agricoltori figli d’arte, hanno scommesso e investito sulla vendita diretta con ottimi risultati, puntando, in alcuni casi, addirittura all’internazionalizzazione e al mondo del web finalmente vissuto come una risorsa. Quattro le esperienze selezionate tra le tante in Provincia di Pisa. C’è chi produce farina, chi piante aromatiche, chi vino e olio, e chi, i kiwi. L’esperienza “è positiva – dicono in coro”. Il giro (e il volume di affari) è quello dei clienti affezionati e fidelizzati, che spesso si tramandano l’amico contadino di generazione in generazione; una clientela ampliata grazie ai mercatini di “Campagna Amica”, una vera e propria vetrina in città della campagna.
Singola l’esperienza di Laura Chiellini. La sua serra, dove produce piante aromatiche – rosmarino, timo, prezzemolo, basilico e anche dragoncello, coriandolo, menta e senape – è ospitata nei campi che furono dei nonni. La sua famiglia coltiva ininterrottamente quei terreni, a San Frediano a Settimo, da 300 anni (dal 1710). Una passione per le piante aromatiche nata dalla necessità di un impiego: “ero disoccupata, e ho deciso di specializzarmi sulle piante aromatiche attraverso i corsi Iripa e sfruttare i terreni dei miei nonni – spiega Laura – Sono partita sei anni fa, oggi sono molto contenta. Non posso lamentarmi”. Dieci mila le piante prodotte ogni anno e vendute in azienda, ai mercati e in parte, nella grande distribuzione. “Ho il mio giro di clienti affezionati – spiega ancora – i mercati di Campagna Amica sono utili per ampliare la rete di clientela”. Ma in Provincia di Pisa si producono anche i kiwi, oltre ad albicocche e susine. La firma è quella dell’azienda agricola Pacini, a San Giuliano, a cavallo tra Pisa e Lucca. Leader del settore in Toscana (produce oltre 1200 quintali all’anno) ha iniziato questa particolarissima esperienza “trent’anni fa – come ricorda Camillo, il titolare – quando il kiwi faceva il suo ingresso nei mercati italiani dalla Nuova Zelanda; abbiamo provato e ci siamo resi conto che si adattavano bene al nostro clima. Erano poche piante, oggi sono 6 ettari”. Riconosciuto sui mercati come uno dei prodotti di più alta qualità a livello nazionale, Pacini produce anche albicocche e susine. “Il kiwi si raccoglie da metà novembre – racconta – con fioritura ad aprile. A giugno inizia la commercializzazione. A distanza di 30 anni posso dire di essere molto contento. Il nostro marchio, Kiwi Pacini, è apprezzato in tutta la Toscana”. Non solo kiwi. La Provincia di Pisa è uno dei territori a più forte vocazione cerealicola. Il modello è quello dell’azienda agricola “Busti”, a Orciano Pisano. Dopo aver conquistato i mercati locali punta con forza al Nord Italia e all’estero. Produce farina di farro, orzo, miglio, ceci e avena. In tutto 6 quintali all’anno su 300 ettari. “La nostra ambizione è ingrandire lo specchio di azione – spiega Tiziano che insieme al fratello Riccardo gestisce l’azienda - Abbiamo partecipato già alle fiere di Parigi e Colonia, e gli input sono ottimi. Vendiamo soprattutto ai negozi e nei mercati Coldiretti: ci stiamo attrezzando per lanciare la confezione in scatola per meglio adattarsi ai mercati nuovi”. Venduta in confezioni da 500 grammi e da 1 chilogrammo l’altro obiettivo dell’azienda è quello di rivolgersi “ad una clientela di nicchia. La farina di farro va per la maggiore, ma abbiamo soddisfazioni anche dalle altre tipologie”
Ma ci sono anche i prodotti tradizionali come il vino e l’olio. L’esempio da prendere a modello è quello dell’Azienda Agricola “San Michele”di Serena Accardo in località Pastina. Vende direttamente vino olio in bottiglia e sfuso. “Da sempre – racconta Serena – la vendita diretta è il nostro principale canale insieme ai mercati di Campagna Amica”. Cinque i vini (“Scopiccio”, “Ariah”, “Bagarre”, un autoctono e il vino da tavola) prodotti su 7 ettari di completamente a vigneto. “Produciamo anche olio, l’olio alla Fornace – precisa – circa 15 mila quintali all’anno. A noi piace far risparmiare al cliente. Ai mercati vendiamo una bottiglia a 5 euro. Ci teniamo al loro sorriso”. Prossima avventura in Germania ed America: “Abbiamo avviato contatti con questi mercati – conclude – ci puntiamo molto per il futuro”.

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