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12 Agosto 2020
Orciano, no allo stoccaggio di rifiuti mascherato. Coldiretti a fianco del territorio

Coldiretti Pisa è contraria al progetto di ampliamento di stoccaggio di rifiuti industriali e si schiera a fianco dei cittadini e dell’amministrazione di Orciano. Il progetto è proposto dalla società Cal.Me di Catanzaro. Il 14 agosto scadono i termini per presentare i contributi alla Regione Toscana e Coldiretti Pisa annuncia di aver presentato le proprie osservazioni, esprimendo parere contrario.

Presentate le osservazioni in Regione

«Il progetto del cementificio non convince da nessun punto di vista», afferma il presidente di Coldiretti Pisa Fabrizio Filippi. «L’aumento del quantitativo di rifiuti stoccati, con il passaggio da 3.500 t/annue a 115.100 t/annue è a nostro avviso incompatibile con la vocazione agricola del territorio. Di questo materiale circa 70.000 t/annue sono scorie, fanghi e ceneri. Provengono dalle più disparate industrie - da quella siderurgica a quella chimica e cartaria - in percentuali ad oggi non chiare».

Dal punto di vista ambientale, aggiunge Filippi, «il territorio è già caricato del peso della discarica di Scapigliato, dell’autostrada e dell'elettrodotto. Il Genio civile ha inoltre fatto notare che attualmente le acque di scarico dell’impianto confluiscono nel Rio Botrone. Ci domandiamo, dato che non sono previste modifiche alla gestione di queste acque, se non ci siano rischi di contaminazione dati dallo stoccaggio dei rifiuti».

«Non entriamo nel merito del progetto industriale - dice ancora Filippi - ma abbiamo seri dubbi sulla ripartenza di un'attività ormai ferma da qualche anno». L’amministrazione di Orciano ha detto chiaramente no e così stanno facendo molti cittadini e associazioni. «Chiediamo che la pratica venga esaminata con attenzione - conclude Filippi - senza scorciatoie di sorta. Perché possa emergere con chiarezza l’incompatibilità di questo progetto con la vocazione agricola di Orciano».

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