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20 Febbraio 2012
AGROALIMENTARE: 24 AMMINISTRAZIONI SI SCHIERANO IN DIFESA MADE IN ITALY, STOP ALLO SCIPPO IDENTITA’

Ventiquattro amministrazioni locali aderiscono all’invito di Coldiretti in difesa del Made in Italy agroalimentare. L’appello lanciato dall’organizzazione agricola a protezione e tutela dei prodotti agroalimentari simbolo del paniere italiano (e toscano) contro la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica e raggirano i consumatori, che non possono così scegliere in modo consapevole, è stato prontamente accolto e fatto proprio da tutti i comuni della Provincia di Pisa che hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno a tutela del Made in Italy. Tra i primi a rispondere all’appello la Provincia di Pisa, tramite l’Assessore all’Agricoltura, Giacomo Sanavio e la Camera di Commercio con uno specifico provvedimento adottato dalla Giunta seguiti dai Comuni – 24 su 39 - che hanno proceduto all’approvazione dell’ordine del giorno, condividendone appieno i contenuti ed impegnandosi a sostenere l’azione che Coldiretti ai diversi livelli proseguirà.
E’ arrivata così ad uno snodo fondamentale l’attività di sensibilizzazione di Coldiretti che sta conducendo, nei confronti dello “scippo” perpetuato dal cosiddetto Italian Sounding, ovvero la diffusione di prodotti che traggono in inganno il consumatore “sfruttando” l’evocazione della provenienza geografica, addirittura l’etichetta con la bandiera tricolore che sventola orgogliosa fino al packaging (la confezione). “Ma di italiano – commenta Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – hanno ben poco. Questo scippo ci costa 60 miliardi di euro l’anno”. Una mobilitazione, quella a difesa del Made in Italy, in perfetto stile Coldiretti “perché l’obiettivo – spiega ancora Ascolese - è coinvolgere, far partecipare, partendo dalle istituzioni per giungere all’opinione pubblica e ai consumatori. Sono proprio loro, i consumatori, i primi a sostenerci nel nostro progetto sulla Filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori”.
Sullo sfondo dell’agitazione di Coldiretti la denuncia del “caso Simest” da parte del Presidente Nazionale, Sergio Marini, sull’impiego improprio di risorse pubbliche da parte della controllata dal Ministero dello sviluppo economico, destinate a finanziarie direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del nostro Paese. “La difesa del Made in Italy e quindi di tutto l’agroalimentare italiano – continua Ascolese - non è una questione esclusivamente agricola, ma è un principio a difesa della economia nazionale, di tanti posti di lavoro, delle nostre tradizioni e del nostro territorio. Abbiamo trovato una grandissima attenzione, partecipazione e disponibilità da parte dei soggetti che hanno deciso di sostenere la nostra battaglia: l’Italian Sounding, ma possiamo parlare ormai di Tuscany Sounding visto che nell’immaginario collettivo internazionale pensare all’Italia significa pensare alla Toscana, produce un danno economico alle nostre imprese e alla nostra economia. Ogni giorni ci rubano un pezzo della magia del nostro paese e questo non possiamo permetterlo”.
                                              
Ecco i comuni che hanno firmato l’ordine del giorno: Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte,Terricciola, Riparbella, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Gurdistallo, Monteverde M.Mo, Montopoli in Val d’Arno, Cascina e Orciano Pisano.

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