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11 Giugno 2014
ALIMENTI: RISCHIO CALO CONSUMI DOPO SCANDALO CARNI BOVINE, NEI MERCATI ARRIVA L’ALLEVATORE AMICO

Carne a km zero, dell’allevatore “amico”, per avere la sicurezza matematica di acquistare prodotti del territorio tracciati, certificati e garantiti dagli stessi produttori. Il maxi-sequestro di carne adulterata con marchi contraffatti e certificati falsi di razza pregiata che ha portato a 78 perquisizioni dei Nas in 12 regioni e 22 province di tutta Italia (tra cui anche alcune province toscane) rischia di provocare – teme Coldiretti - un “effetto boomerang” tra i consumatori sempre più storditi e preoccupati dall’escalation di contraffazioni alimentari che finiscono, a loro insaputa, sulle tavole. Una truffa colossale, vergognosa quella del traffico illecito di bovini colpiti da malattie infettive, che va a sommarsi agli altri, tanti, troppi tentativi, di “ingannare” il consumatore, dall’olio allungato al vino scadente venduto in bottiglie pregiate che non ha risparmiato brand storici come quella del Brunello di Montalcino, passando per tutto ciò che può essere spacciato per Made in Tuscany. Nelle scorse settimane, proprio in provincia di Pisa, i sequestri di prodotti irregolari avevano interessato anche una partita di concimi. “Non c’è più limite alla delinquenza. – tuona Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti - Contraffazioni, frodi, etichette ingannevoli che nascondono contenuti diversi da quelli declamati alimentano sconcerto tra i consumatori e danneggiano i produttori ed allevatori seri, che investono passione e tradizioni nell’assicurare prodotti sani, legati al territorio, certificati evitando anche l’estinzione di bovini di razze pregiate”. Secondo Coldiretti, dall’inizio della crisi, è più che raddoppiato (+119%) il valore dei sequestri nel settore delle carni. I prodotti alimentari più “colpiti” sono farine, pane e pasta (16 % in valore del totale sequestrato), quello della carne e degli allevamenti (11%), latte e derivati (8 %), vini e alcolici (5%). Se da un lato i sequestri rischiano di innescare un calo dei consumi nei prodotti in vendita negli scaffali, dall’altro “spingono” il consumatore a cercare “alternative” di approvvigionamento. Una di queste si chiama Campagna Amica. “E’ il grande progetto per una filiera corta tutta italiana – spiega Ascolese – che taglia le intermediazioni, da valore ai prodotti, dialoga con il consumatore creando allo stesso tempo le condizioni per un rapporto trasparente e fiduciario tra i due anelli principali della filiera. Le aziende che aderiscono alla nostra rete firmano un regolamento: chi viene meno alle regole e non rispetta il codice etico viene espulso e deve pagare una multa salatissima” e subire la costituzione di parte civile della stessa organizzazione. Di questa rete che in Provincia di Pisa è formata da mercati (ben 7!), Botteghe e punti vendita diretta, fanno parte anche diversi allevatori. Alcuni molto giovani. Nasce con loro la figura dell’”allevatore amico”: propongono, come nel caso di Diego Stiaccini di Ospedaletto a Pisa e l’azienda agricola Mecherini di Bibbona pacchi “formato family”, bistecca fiorentina e “tagli” tracciati insieme alla garanzia di metodi di allevamento e alimentazione sani e sicuri. “Sono la nostra risposta a chi cerca di ingannare il consumatore proponendo prodotti che non corrispondono alle caratteristiche che dicono di avere. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – il nostro paese deve tutelare i produttori seri rendendo obbligatoria l’etichetta di provenienza degli alimenti ed inasprendo le pene. Chi froda deve andare in galera”. Per monitorare e contrastare il fenomeno delle contraffazioni e più in generale delle frodi alimentari Coldiretti ha creato l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare il cui obiettivo è creare un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. Per le sue finalità e i numerosi ambiti Coldiretti chiederà anche alla Camera di Commercio di Pisa di “sostenere” l’Osservatorio e le sue attività: “L’Osservatorio – conclude Filippi – è pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario”.

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