I pisani hanno a disposizione appena 22,4 metri quadrati di verde urbano a testa. Ben al di sotto della media nazionale (33,8%) e leggermente inferiore a quella regionale (23,1 mq). A dirlo è Coldiretti Pisa sulla base dei dati Istat sul verde urbano pro capite all’indomani della proroga, da parte del Governo, del bonus verde per altri tre anni. La principale organizzazione agricola si aspetta, dalla proroga del bonus per la riqualificazione di giardini privati, coperture a verde e nuove piantumazioni, una nuova spinta alla lotta all’inquinamento nelle città e al cambiamento climatico. “La proroga triennale del bonus verde, da noi fortemente sostenuta, rappresenta un elemento di ulteriore spinta verso una migliore qualità della vita delle città. I cittadini possono, e devono giocare un ruolo centrale, nella lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Le loro abitazioni, i loro giardini così come terrazzi, sono polmoni green nel cuore delle città. Sono tanti piccoli polmoni che ci fanno respirare meglio. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa nonché Presidente Coldiretti Toscana – La proroga del bonus verde prevede la detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni come giardini e terrazze, per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili ma anche la messa a dimora di nuove piante”.
Per combattere gli effetti dell’inquinamento indoor Coldiretti Toscana, insieme ad AssoFloro, Affi e Anci Toscana ha presentato la scorsa settimana a Lucca il progetto per introdurre le piante anti-inquinamento nelle nostre case, uffici e scuola coinvolgendo le imprese florovivaistiche toscane. Secondo lo studio del dipartimento di BioEconomia del CNR le più efficaci sono la dracena, conosciuta anche con il nome di "albero del drago”, il filodendro, il falangio, lo spatifillo capace di rimuovere quantità notevolissime di acetone, metanolo, benzene e ammoniaca e la gerbera, che assorbono più del 80% di inquinati indoor. L’edera vicino al computer, appesa o in una ciotola, è la pianta perfetta contro la formaldeide così come accanto ad una stampante ci sta benissimo la violetta africana (Saintpaulia). Tra le piante fiorite ci sono il ciclamino, la begonia, l’aloe e la stella di Natale di cui la Versilia è il principale polo produttivo italiano. Le piante assorbono l’aria cattiva, impregnata di CO2, batteri e funghi, per rilasciare aria pulita. Sono filtri biologici che, se usati in abitazioni, uffici e scuole, migliorano la qualità dell’aria ed il nostro benessere psicofisico, contribuiscono al nostro buonumore e danno un tocco green, in tutti i sensi, al quotidiano. Tra le piante notturne ci sono, secondo la ricerca del CNR, la Sanseveria così come la Kalanchoe che bene si adatta ad una vita con scarse annaffiature e concimazioni, la Crassula ovata o albero di giada e l’aloe vera che divorano il benzene. La caratteristica di queste piante è quella di assorbire CO2 e produrre ossigeno anche durante la notte ed in assenza di luce.
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