Un’annata cerealicola particolarmente generosa e di qualità tanto che, gli agricoltori, per loro stessa ammissione, proprio non se l’aspettavano. Un inverno senza piogge e freddo, poi tanta acqua e poi di nuovo il caldo avrebbe messo a dura prova anche le previsioni del più esperto dei contadini. Per grano (duro e tenero), avena ed orzo l’aumento è stato del 15%-20% di prodotto unito ad una qualità importante, meno, queste le previsioni per il mais ed il girasole alle prese con la siccità, così come è ancora tutta da vedere per lenticchie e ceci, due tra le principali produzioni nella Val di Cecina. “Mai vista una resa così da queste parti – racconta Marcello Cerone dell’azienda agricola Fratelli Cerone di Volterra con 1000 ettari divisi tra grano e principalmente avena – è stato un raccolto inaspettato”. Cerone si spiega l’incredibile performance del grano partendo dalla dura legge di selezione: “il grano ha sofferto sin dall’inizio, sin dalla semina. C’è stata una selezione naturale. C’è l’hanno fatta solo le semine più forti. E’ anche bello e omogeneo”. Anomala ed inaspettata è stata la resa nelle zone collinari di Volterra che ha toccato i 44 quintali per ettari contro una media storica di 35/36 quintali per ettaro. “Si tratta della resa massima storica che io ricordi – sottolinea – è stata una stagione stranissima”. L’azienda agricola Sant’Ilda a Pomarance produce orzo, avena,grano e ceci rispettando “la filosofia biologica – spiega orgoglioso Luciano Coppetta, 53 anni – era anni che non si vedeva una stagione finalmente positiva e bella. I terreni hannoreso molto bene: la scelta biologica è stata ripagata”. Dei 100 ettari a raccolta di quest’anno, 70 sono stati destinati alla coltivazione dei ceci ma “in 10 giorni può cambiare tutto. Per ora i segnali sono positivi. Vediamo”. Secondo Sauro Zagaglia dell’Azienda agricola Sauro e Stefano Zagalia, azienda in conversione bio, non sarà invece una stagione generosa per “ceni elenticchie. La raccolta è iniziata e proseguirà in questi giorni. Non voglio sbilanciarmi ancora”. Sono invece andati molto bene il farro, il grano, l’orzo e l’avena. “Nonostante un inverno disgraziato il terreno ha mantenuto le condizioni ottimali – conclude Zagalia – il risultato è una resa generosa ed una qualità molto buona”. Se grano, orzo, avena, lenticchie, ceci che bene o male se la sono cavata, e se la caveranno, per mais e girasole, ma anche per il sorgo, le cose sembrano essere molto diverse. Lo stress idrico rischia infatti di compromettere il prossimo raccolto. Il gran caldo del mese di giugno che si è classificato al terzo posto tra i più caldi e al quarto posto tra i più siccitosi accompagnato da temperature africane potrebbe quasi dimezzarli (-30%-40%). E le previsioni, per il mese di luglio, unmese cruciale per la maturazione, non mettono acqua. Il primo a lanciare unsegnali di allarme è stato Paolo Nacci, imprenditore di San Miniato, 500 ettari coltivati a mais. “Il termometro sono le produzioni a Ponte Buggianese dove ho 100 ettari. Solitamente, ad annatenormali, produco 100 quintali di granella di mais e 40 quintali di girasole. Quest’anno andrà bene se ne raccoglierò la metà”. Preoccupato lo è anche Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti che ammette: “se non piove il prossimo raccolto potrebbe subire pesanti ripercussioni”.
13 Luglio 2012
CEREALI: RACCOLTI GENEROSI E QUALITA’ SUPER, INTANTO LA SICCITA’ MANDA IN CRISI MAIS E GIRASOLE