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1 Agosto 2019
CETA: Il grano canadese mette a rischio quello pisano. Annata buona ma l’importazione vanifica gli sforzi

Aumenta
di 7 volte la quantità di
grano importato dal Canada

in Italia nel 2019 dopo l’entrata in vigore del Ceta - l’accordo
di libero scambio fra la UE e il Paese nord americano. È quanto
emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Istat nei primi quattro
mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2018.
«Il
balzo delle importazioni arriva proprio
al termine della stagione di trebbiatura del grano italiano»,
commenta Coldiretti. «Un lavoro che rischia di essere vanificato
dalla concorrenza sleale delle importazioni canadesi».

In
provincia di Pisa

la produzione di grano ha registrato 561.000 quintali nel 2018, tra
frumento tenero e duro, su oltre 20.000 ettari di superficie, spesso
dislocati su piccoli appezzamenti. «Le nostre produzioni sono
limitate rispetto al Canada – spiega Tiziano
Busti, vice presidente del Consorzio Agrario del Tirreno

e
imprenditore agricolo di Santa Luce
- e dobbiamo fronteggiare una serie di spese in proporzione di gran
lunga superiori, oltre a tempi di lavorazione diversi, che implicano
spostamenti e macchinari adatti. In secondo luogo siamo soggetti a
restrizioni e norme sanitarie più stringenti, al contrario dei
produttori canadesi che, com’è noto, ricorrono al glifosato in
pre-raccolta».

«L’annata
agraria è stata soddisfacente – conclude - ma paghiamo lo scotto
dei prezzi al quintale: circa 20 euro, variato di poco dallo scorso
anno. Una cifra che lascia amarezza e costringe spesso alla riduzione
della produzione, con una perdita per le imprese e per i
consumatori».

«Occorre
ricordare perché eravamo contrari al Ceta - aggiunge
Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Pisa

– sapevamo infatti che questo accordo avrebbe provocato una
distorsione del mercato a netto favore dei prodotti importati.
Inutile gioire per una buona annata se gli sforzi vengono poi
vanificati in questo modo. I nostri prodotti non sono inferiori a
quelli dei canadesi, al contrario, siamo in grado di creare un
prodotto di qualità e vogliamo che venga valorizzato».

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