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30 Marzo 2020
Covid-19, la lettera di incoraggiamento di Don Paolo Razzauti

Carissime amiche e carissimi amici della Coldiretti,

dopo aver parlato con il nostro Presidente Simone Ferri Graziani, che ringrazio per il valido lavoro, ho sentito la necessità di scrivervi per farvi sentire la mia vicinanza.

Innanzitutto spero che voi e le vostre famiglie stiate tutti bene. Come ha detto Papa Francesco siamo stati presi alla sprovvista da questo virus, ma siamo tutti sulla stessa barca. È certo che questo periodo cambierà la nostra vita, le nostre abitudini, il nostro modo di essere. Ma questo non deve spaventarci ma, anzi, ci deve aiutare a ritrovare noi stessi, i nostri valori più genuini, il senso di appartenenza al nostro Paese.

Non sarà un virus ad abbattere la vostra voglia di lavorare, voi scolpiti dal vento del lavoro nei campi, bruciati dal sole; voi dediti ai vostri animali ed alle vostre strutture. No il virus non vi e non ci abbatterà; ma tocca a ciascuno di noi lottare perché, in questo momento, ciascuno – dalle autorità governative all’ultimo cittadino- compia bene il suo dovere e, soprattutto, rispetti le regole del e per il bene comune.

Mi rivolgo a persone abituate a lottare ogni giorno, ma soprattutto a persone con una grande dignità che oggi e da sempre hanno tenuto alto il nome del nostro Paese e dato qualità alla vita di tutti. In questi giorni spesso ci sentiamo soli ( anch’io vivendo in parrocchia sono da solo) ma questa solitudine si dovrà trasformare in un flusso di gioia quando potremo, di nuovo, incontrarci, salutarci ed abbracciarci.

Per le normative non mi è possibile, ma se lo fosse vorrei venire ad incontrarvi personalmente uno ad uno, non per dirvi tante cose ma per darvi una “pacca” sulle spalle ed un abbraccio come incoraggiamento per andare avanti; ma state certi che siete nei miei pensieri e nella mia preghiera.

Un invito: non stancatevi, non stanchiamoci di lottare per la nostra Italia, per i nostri prodotti italiani, per noi stessi.

Grazie, grazie veramente a ciascuno/a di voi e, soprattutto, grazie di esistere.

Don Paolo Razzauti, consigliere ecclesiastico

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