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19 Novembre 2020
Covid e infortunio sul lavoro, l’INAIL accoglie le segnalazioni di Epaca

È infortunio sul lavoro se un operatore sanitario ha contratto il Covid ma non ha potuto effettuare subito un tampone per accertarlo. Lo ha chiarito l'INAIL su richiesta del Patronato EPACA.

È successo, in alcuni casi, che operatori sanitari che presentavano sintomi riconducibili al Covid siano stati posti in isolamento domiciliare e non abbiano potuto effettuare subito il tampone, a causa della situazione di difficoltà nello svolgimento di tali accertamenti. In questi casi, molto spesso, il datore di lavoro, anziché effettuare la segnalazione del possibile infortunio all’INAIL, si è limitato a porre il lavoratore in malattia.

L’inail accoglie la segnalazione dell'Epaca, patronato convenzionato con il Nursind

Alcuni casi del genere sono stati trattati con il Patronato EPACA, convenzionato con il NURSIND.

EPACA ha richiesto all’INAIL la tutela retroattiva sin dal primo periodo di assenza dal lavoro, in quanto i sintomi erano assolutamente riconducibili all’infezione da coronavirus. L’INAIL ha accolto questa tipologia di segnalazioni. Il che consente al lavoratore di recuperare anche la parte economica che, in caso di malattia, non viene riconosciuta.

Inoltre, nel malaugurato caso in cui dovessero insorgere complicanze anche future collegabili all’infezione, il lavoratore potrà legittimamente richiedere anche l’erogazione dell’indennizzo derivante dal danno biologico conseguente. Avendo infatti ottenuto il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro.

Con la circolare n. 13 del 3 aprile 2020 la Direzione Generale INAIL ha chiarito il quadro. Nello specifico ha disposto che “Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio, aggravato fino a diventare specifico. Per tali operatori vige, quindi, la presunzione semplice di origine professionale, considerata appunto la elevatissima probabilità che gli operatori sanitari vengano a contatto con il nuovo coronavirus”.

È assolutamente chiaro quindi che, in presenza di soggetti che svolgono la professione sanitaria e contraggono il virus, sussiste il diritto al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro. E qualora permangano situazioni di danno permanente, il diritto al riconoscimento del danno biologico conseguente.

Per informazioni e assistenza gli Uffici Epaca sono a disposizione.

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