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20 Maggio 2019
Elezioni amministrative, le proposte di Coldiretti Pisa e Coldiretti Livorno

In vista della prossima tornata elettorale per le amministrative, le federazioni provinciali di Coldiretti Pisa e Coldiretti Livorno sottopongono ai candidati un documento con le proprie proposte, in un’ottica di fattiva collaborazione e di buona prassi politica.

1. Filiera corta

Riteniamo che la filiera corta, il rapporto diretto e senza alcuna intermediazione (e senza alcun ricarico di prezzo) tra produttore e consumatore sia un elemento essenziale per la valorizzazione sia della produzione che del processo di conoscenza e fiducia tra chi lavora e chi acquista.

Alle future amministrazioni chiediamo quindi interventi per il sostegno attivo alla filiera corta, per la promozione delle produzioni locali e della relazione diretta tra produttori e consumatori. In particolare, chiediamo l’introduzione di meccanismi premiali per il cibo locale, quali accordi di filiera o bandi per le mense scolastiche, ospedaliere, residenziali, che prevedano da un lato un equo compenso per i produttori, sottraendo così il meccanismo da tentativi di speculazione, dall’altro l’approvvigionamento a km zero.

2. Fauna selvatica

Occorre ridefinire le aree vocate e non vocate al cinghiale e agli ungulati, a partire dalle evidenze scientifiche e dai dati raccolti dai Parchi regionali. Conseguentemente occorre liberare le aree e autorizzare azioni che possono mettere in campo gli stessi agricoltori. In quest’ottica, le amministrazioni comunali possono e devono far sentire la propria voce nei tavoli regionali.

Analogo discorso vale per i lupi. In Toscana il numero di esemplari si aggira intorno ai 550-600. Nelle nostre campagne si assiste quotidianamente ad una strage, documentata dalle richieste per i risarcimenti che in Toscana hanno raggiunto la soglia di 590 attacchi denunciati nel solo 2017. Occorre quindi superare la politica degli indennizzi, che non rappresentano la soluzione del problema ma un semplice e parziale palliativo per danni spesso permanenti.

3. Tutela idraulica dei territori

I cambiamenti climatici in atto costringono a una completa inversione di rotta. Sul piano locale le amministrazioni devono mettere in campo tutte le azioni possibili a beneficio della sicurezza idraulica. In primis, chiediamo ai Comuni di spingere per l’adozione di un piano di medio periodo per l’ammodernamento degli impianti. Crediamo inoltre sia necessario incrementare le reti di monitoraggio in tempo reale e garantire la disponibilità di aree allagabili, la funzionalità dei canali e la qualità delle acque circolanti.

4. Consumo di suolo

La pianificazione urbanistica riveste un ruolo fondamentale per la gestione del territorio. In questo senso, l’intervento amministrativo riteniamo debba andare verso due direzioni. La prima è quella dell’adozione di strumenti urbanistici che privilegino le destinazioni d’uso agricole, con il conseguente recupero di terre abbandonate e la limitazione di nuove costruzioni. La seconda è quella della difesa del patrimonio agricolo attraverso un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola, quale prima forma di azione contro il consumo di suolo.

5. Rifiuti e Tari

I nostri territori non sono discariche e non devono diventarlo. Le amministrazioni comunali che sostengono il ruolo dell’agricoltura a presidio del territorio non possono accettare l’imposizione di nuovi impianti di smaltimento, sopratutto se vengono proposti in aree già compromesse. Contestualmente, i comuni possono adottare politiche di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, in grado di incidere significativamente sia sulla qualità che sulla quantità dei rifiuti prodotti, a beneficio dell’ambiente e della bontà delle produzioni agricole.

Nell’ambito della rigenerazione dei suoli, crediamo fermamente nello sviluppo della filiera del riciclo organico. I rifiuti organici, infatti, generano compost utilizzabile in agricoltura per aumentare la materia organica del suolo al pari dei fanghi di depurazione provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane; se trasformati in un flusso pulito, possono rappresentare una grande opportunità. Ai Comuni chiediamo quindi l’esenzione, per le aziende agricole e agrituristiche che tradizionalmente adottano misure di riciclo organico, dal pagamento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti.

6. Energia

Lo sviluppo delle energie rinnovabili è senza dubbio un traguardo necessario, ma crediamo debba essere coerente con una visione d’insieme di tutela del territorio. Come per lo smaltimento rifiuti, i nostri comuni non possono diventare centrali a cielo aperto, siano di parchi fotovoltaici o eolici. Ciò che viene dato da una parte, in altre parole, non può essere tolto dall’altra. Viceversa, riteniamo che sviluppare la filiera del biometano agricolo sia la strada da percorrere. In quest’ottica i comuni possono davvero rappresentare un’avanguardia a livello nazionale, qualora adottassero politiche di mobilità ripensate in un’ottica di economia circolare.

7. Agricoltura sociale

L’agricoltura sociale rappresenta un’innovazione sociale, avviata dal basso, nel panorama del welfare nazionale. Elemento centrale dell’innovazione in agricoltura sociale è la possibilità di co-produrre beni privati (alimenti) e pubblici (inclusione sociale, co-terapia e inclusione lavorativa), riattivare la società locale all’assunzione di responsabilità multiple nei confronti dei temi come il cibo, il disagio sociale, la qualità dei luoghi di vita, l’opportunità di spostare l’attenzione dalle risorse pubbliche verso una rinnovata sussidiarietà e responsabilità delle comunità locali. A chi si candida chiediamo un impegno pubblico in tal senso, per promuovere le attività di chi investe sul territorio su queste attività dall’enorme valore sociale e ambientale.

8. Educazione alla Campagna amica

Coldiretti è già presente nelle scuole primarie e secondarie con l’iniziativa “Educazione alla Campagna amica”, nata con lo scopo di proporre un percorso didattico di avvicinamento ai temi dell’agricoltura e dell’ambiente. In particolare, agli studenti e alle studentesse vengono fornite informazioni sull'agricoltura moderna, trasmesse conoscenze antiche, illustrati i processi produttivi e promossa una sana e corretta alimentazione. I risultati dicono che le nuove generazioni recepiscono in pieno i temi proposti e si fanno a loro volta promotori del cambiamento in famiglia, a scuola, nel tempo libero. Alle amministrazioni comunali chiediamo quindi di sostenere attivamente questi percorsi didattici nelle scuole di loro competenza.

9. Destagionalizzazione dei flussi turistici e attività di promozione locale

I dati sull’andamento del turismo in Toscana mostrano che i viaggiatori tendono a cercare, nei nostri territori, esperienze autentiche. Allo stesso tempo, dai territori si avverte l’esigenza di destagionalizzare i flussi turistici, sia per ragioni economiche ma anche di sostenibilità ambientale. Sappiamo che i flussi stranieri hanno una maggiore propensione al viaggio inteso in questo modo, così come il turismo enogastronomico, quello congressuale, termale e ambientale, contribuiscono alla destagionalizzazione dei flussi turistici. La nostra proposta va in questa direzione, con la richiesta ai Comuni di farsi promotori di politiche attive per la diversificazione dell’offerta turistica, con particolare riguardo alle attività connesse con l’agricoltura, come gli agriturismo, i tour gastronomici, il trekking e le tante attività ambientali che le nostre terre ci offrono. Analogamente, il turismo di qualità deve guardare alla promozione delle specificità locali, e i Comuni hanno un ruolo centrale che riteniamo debbano svolgere con coraggio e lungimiranza.

10. Un assessorato all’agricoltura

Per rimettere al centro dell’agenda politica e amministrativa dei comuni la questione agricola crediamo che serva uno specifico assessorato. Siamo convinti che lo sviluppo agricolo sia compatibile con quello del turismo e dell’artigianato di qualità, ma fortemente in contrasto con l’industria pesante ad alto impatto ambientale. Pertanto occorre una delega specifica sulla materia, a garanzia sia delle politiche di tutela ambientale che di sviluppo economico.

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