Weekend nel segno della chianina, il gigante bianco, del medaglione e dei prodotti a filiera corta. E’ dedicato a sua maestà il medaglione, la polpetta di carne macinata e pressata ottima per riempire gli hamburger o da cuocere sulla gratella, la due giorni promossa da Coldiretti e Campagna Amica in programma sabato 28 e domenica 29 maggio al Casale La Sterpaia nel cuore del Parco Nazionale di San Rossore. Protagonisti alla Sterpaia i produttori della rete di Campagna Amica e la varietà agroalimentare del paniere “local” con una ventina di imprese agricole con ortaggi e frutti di stagione, formaggi, vino ed olio, confetture, pasta e insaccati, miele e molto altro ancora e naturalmente il medaglione che potrà essere apprezzato dentro il panino o al piatto. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività per valorizzare le carni autoctone allevate in Toscana che portano avanti la secolare tradizione della zootecnia bovina che non sta vivendo un momento facile nonostante il primato nazionale della Chianina per numero di capi, poco più di 17mila e della Limousine, l’altra razza più diffusa nella nostra regione con più di 7mila capi. Una delle cause principali sono le importazioni dall’estero di carni che rappresentano quasi 1/3 dei consumi dei capi nati ed allevati nella nostra regione con conseguenze molto pesanti sulle stalle. Secondo un’analisi di Coldiretti Pisa sulla base dei censimenti Istat negli ultimi dieci anni nella provincia di Pisa hanno chiuso dieci stalle di bovini all’anno con una riduzione di oltre 3mila capi con gravissimi effetti sull’economia, sull’occupazione e sulla sicurezza alimentare. “Il 40% della carne consumata in Italia proviene dall’estero – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa - Gli arrivi da Paesi comunitari e extracomunitari di carne a basso prezzo senza il valore aggiunto di sicurezza e sostenibilità garantiti dall’Italianità provoca la chiusura delle stalle, impoverisce le attività di trasformazione e distribuzione ad esse legate e fa venir meno il presidio ambientale e di legalità di interi territori, mettendo a rischio posti di lavoro in tutta la filiera della carne. Ecco perché è importante moltiplicare i momenti di incontro tra i veri allevatori del nostro territorio ed i consumatori”.
Coldiretti, insieme all’Associazione Regionale Allevatori, per contrastare il fenomeno delle importazioni, rivitalizzare la zootecnica toscana e rilanciare la filiera della carne sta portando avanti un progetto di valorizzazione delle carni autoctone attraverso il marchio “Carne Bovina di Pisa” a cui hanno aderito già 23 allevatori. Il marchio identifica e traccia il percorso del bovino dalla fase di allevamento fino alla tavola oltre ad avere rinnovato il protagonismo dell’allevatore anche a livello commerciale. “L’utilizzo del marchio è collegato al rispetto di un disciplinare di produzione molto rigoroso. – spiega Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa – Le carni macellate sono vendute nella distribuzione organizzata con cui abbiamo stretto degli importanti accordi che assicurano agli allevamenti una adeguata remunerazione e quindi la continuità dell’attività. Il marchio identifica la qualità del prodotto che il consumatore sta acquistando ed il legame con il territorio di allevamento. La nostra zootecnica è sulla strada giusta”.