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8 Luglio 2021
Floricoltura: più fiori in…tavola, +33% per cene, matrimoni e amori estivi ma aumento costi materie prime (+25%) frena ripartenza

I fiori Made in Pisa trainano la ripresa. Volano le esportazioni di fiori italiani con un aumento in valore del 33% nel 2021 spinto dall’avanzare della campagna di vaccinazione con il ritorno di matrimoni, eventi e cerimonie, cene tra gli amici e amori estivi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti divulgata in occasione dell’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” che si è tenuta nella giornata di martedì 6 luglio a Firenze. Una carrozza, con a bordo i giovani di Coldiretti, ha distribuito fiori a turisti e passanti tra Ponte Vecchio e Piazza della Signoria. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani).

“Nonostante le difficoltà gli operatori hanno dimostrato una grande resilienza ed ora sono pronti a ripartire grazie alla ripresa della domanda all’estero ed in Italia. Veniamo da un periodo tra i più neri della storia del settore. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa nonché Presidente Coldiretti Toscana – Con questa iniziativa, di grande impatto, abbiamo voluto offrire un segnale di speranza per sostenere il ritorno alla vita di comunità nelle piazze, dei musei, dei luoghi di cultura e arte, dopo l’isolamento imposto dal Covid con garofani, gerbere, lilium, limonium coltivate in Toscana e nella nostra provincia”.

Se da un lato si tenta la ripartenza, dall’altro c’è il rovescio della medaglia con l’impennata dei costi di produzione con aumenti fino al 25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi e trasporti. Il prezzo del petrolio sta condizionando i costi energetici ma ad aumentare sono anche quelli della plastica, dell’acciaio e della carta determinanti nella filiera di produzione di fiori e piante. “Paghiamo – analizza ancora Filippi – la mancanza di infrastrutture di collegamento efficienti che fa lievitare i costi di trasporto e impedisce ai settori a grande propensione export, come il florovivaismo, di intercettare nuove opportunità. E’ il momento, come sistema Italia, di intervenire su questi ritardi”.

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