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26 Maggio 2014
MAFIA: NATO OSSERVATORIO CRIMINALITA’, COLDIRETTI LO PRESENTA AL PREFETTO

Un osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. A guidare il Comitato Scientifico è Giancarlo Caselli. Coldiretti ha provveduto, proprio in questi giorni, a comunicare a Prefetto, Questore, Procuratore Capo della Repubblica, Presidente del Tribunale di Pisa e Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri la nascita del nuovo strumento promosso dalla Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano.
L’Osservatorio intende creare un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. Nonostante gli sforzi, i sequestri e la pressione delle forze dell’ordine, continua senza sosta l’inarrestabile ascesa delle infiltrazioni illegali nell’agroalimentare: il giro di affari delle agromafie vale oltre 14 miliardi di euro con un aumento record del 12% rispetto a due anni fa, un trend alimentato dalla fase recessiva del paese e dalla crisi. “Con questa Fondazione e con l’Osservatorio – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti - ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65% di pisani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l'immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali. Tuttavia c’è anche una minoranza del 12% che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19% che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”.
L’agricoltura, in particolare l’agroalimentare simbolo dell’Italian Style vincente e della cultura del cibo buono e di qualità, è uno dei settori maggiormente presi d’assalto dalla criminalità che ne controlla, molto spesso, anche tutta la filiera. “La criminalità organizzata si combatte con la trasparenza soprattutto in un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il flusso commerciale, con circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti ed esportati con il marchio Made in Italy che contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole. “In questo senso – prosegue Filippi che ha portato, insieme ai vertici centinaia di agricoltori fino al valico del Brennero lo scorso Natale per smascherare il finto Made in Italy – è necessario dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero e venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle aziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo alla tavola”. Non solo imprese, soprattutto consumatori. La Fondazione è stata pensata anche per promuovere le azioni legali collettive dei consumatori con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. Per le sue finalità e i numerosi ambiti Coldiretti chiederà anche alla Camera di Commercio di Pisa di “sostenere” l’Osservatorio e le sue attività: “L’Osservatorio – conclude Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – è pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la collaborazione di altri enti pubblici e privati”. Altro...

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