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13 Novembre 2019
Malattie professionali, il primato di Epaca per la tutela dei tuoi diritti

La diversificazione del mondo del lavoro ci impone un’attenzione particolare alla tutela dei danni da lavoro, siano essi dovuti a infortuni o malattie professionali.

Il fenomeno delle malattie professionali è ormai in costante espansione, non solo in relazione al numero delle richieste di indennizzo che quotidianamente vengono presentate all’INAIL, ma anche in relazione all’emersione di nuove patologie da lavoro correlate.

Per malattia professionale si intende una patologia le cui cause, che agiscono lentamente e progressivamente sull’organismo, sono da ricondurre all’attività lavorativa svolta dal soggetto. L’esposizione ad uno o più fattori di rischio presenti nel ciclo lavorativo o nell’ambiente di lavoro (polveri e sostanze chimiche nocive, rumori, vibrazioni, radiazioni…) può essere infatti causa di patologie, e per essere riconosciuta come tale è necessaria una certificazione medica che dimostri il rapporto causale o concausale diretto con il rischio professionale

Le malattie professionali più diffuse sono quelle a carico dell’apparato osteo-articolare e muscolo-tendineo dovute a sovraccarico bio-meccanico; tra queste le tendinopatie, la sindrome del tunnel carpale e l’ernia discale lombare. I danni da lavoro sono riconosciuti e indennizzati dall’Inail sotto forma di danno biologico o rendita vitalizia.

Epaca da anni è impegnata nella tutela e nel riconoscimento delle malattie professionali sia in campo agricolo che extra agricolo raggiungendo un primato a livello nazionale.

L’attività viene svolta attraverso medici e avvocati convenzionati che offrono consulenza gratuita. Insieme con la squadra degli operatori siamo in grado di valutare quale sia la strada migliore da intraprendere per tutelare i diritti dei lavoratori. Epaca infatti si occupa di tutte le fasi necessarie al riconoscimento della malattia professionale.

I nostri uffici sono quindi a disposizione per richiedere subito un appuntamento con i nostri medici e avere tutte le informazioni necessarie.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

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