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25 Ottobre 2013
MALTEMPO: IL FIUME ERA SI DIVORA I CAMPI, PAURA PER UN ALLEVAMENTO

Ora è il fiume Era a far paura. Dopo il fiume Cecina, esondato in seguito alle forte ed insistente precipitazioni cadute tra domenica e lunedì, a ruggire è il fiume Era. Allagate le aziende agricole che si trovano nelle vicinanze del fiume che in queste ore è “tracimato” facendo finire sotto una ventina di centimetri di acqua e fango decine di ettari di terreni agricoli, insieme ad alcune stalle, magazzini e annessi agricoli. E’ Coldiretti a tracciare un bilancio della complicata situazione che in questi ultimi quattro giorni hanno coinvolto purtroppo la Provincia di Pisa con danni e disagi che hanno interessato numerose aziende agricole che si affacciano sui principali affluenti. A rischiare grosso, questa volta, è stata un’azienda zootecnica che si trova a Volterra che ha manifestato tutti i suoi timori in una lettera inviata in queste ore al Consorzio di Bonifica della Vald’Era per denunciare lo stato di scarsa manutenzione del fiume che ha contribuito a far traboccare l’acqua dagli argini con gravi ripercussioni per le coltivazioni e le strutture. Nella lettera, l’azienda, denuncia insieme alla presenza di piante infestanti anche di alto fusto, il progressivo innalzamento dell’alveo determinante per le numerose esondazioni che invadono i terreni agricoli rendendoli inutilizzabili per lungo tempo. Continua a salire l’ammontare dei danni nella Provincia di Pisa dove Coldiretti aveva già segnalato, negli scorsi giorni, disagi e difficoltà nella zona tra Pomarance e Ponteginori con l’allagamento di fienili e stalle. Inondati anche i campi, poco distanti, di un paio di aziende agricole che producono cereali biologici destinati alla produzione di farine per scopo alimentare. Numerose le frane e gli smottamenti che rendono difficile l’accesso ai poderi. In una provincia dove il 100% dei comuni è a rischio idrogeologico è necessario accelerare – spiega Coldiretti – per mettere in sicurezza un territorio diventato ancora più fragile con l’inasprimento dei cambiamenti climatici. Un ruolo chiave per la manutenzione e la gestione puntuale di una parte della rete idrica è auspicabile – continua Coldiretti – che sia affidato in futuro alle imprese agricole coniugando così l’esperienza e la conoscenza del territorio dove sono chiamate ad intervenire e presidiare.

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