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30 Gennaio 2014
MALTEMPO: SEMINATIVI KO, NUTRIE DANNEGGIANO ARGINE FIUME CECINA

Non c’è pace per l’agricoltura che torna nuovamente a fare i conti, solo pochi giorni dopo – risale solo al 19 gennaio l’ultima bomba d...’acqua che ha colpito gran parte della regione - con una nuova emergenza maltempo, allagamenti ed esondazioni che stanno provocando danni, disagi e complicazioni nelle campagne toscane. La situazione più critica nel pisano dove l’Arno continua a tenere con il fiato sospeso la città. Ore di apprensione anche per i torrenti Egola, Cecina e Era che continuano a tenere in ostaggio la popolazione. La pioggia caduta senza tregua in queste ore ha provocato l’esondazione in alcuni punti dei torrenti contribuendo ad allagare centinaia di ettari di terreni già seminati a grano la cui “sopravvivenza” è ora a forte rischio. L’acqua che ha invaso i terreni potrebbe causare l’asfissia radicale provocando dunque una sorta di “soffocamento” e la conseguente perdita del prossimo raccolto. A fornire un primo aggiornamento è Coldiretti che sta seguendo, zona per zona, l’evolversi della situazione. A preoccupare la principale organizzazione agricola è la tenuta degli argini dei torrenti che in alcune zona sono molto fragili. Il primo a cedere è stato il fiume Cecina, all’altezza di Ponteginori, nel Comune di Val di Cecina dove circa 10 ettari dell’azienda agricola “Podere Sant’Antonio” sono finiti sotto trenta centimetri di acqua e ghiaia. L’argine ricostruito nel lontano 1966 ha tenuto fino allo scorso 24 ottobre quando è crollato a causa dai danni provocati dalla presenza delle nutrie e per la cattiva pulizia del torrente. L’innalzamento del livello nelle ultime ore è coinciso con l’allagamento di almeno una ventina di ettari di terreni già seminati e con la perdita del prossimo raccolto. Nonostante le segnalazioni ed i sopralluoghi l’argine non era ancora stato riparato. Per Coldiretti si tratta, in questo caso, di “un disastro annunciato”. Il fiume ha superato quasi un metro sopra il livello di criticità. Allagata anche Marina di Cecina: chiusi tutti i sottopassi.

Nelle sanminiatese la fuoriuscita dagli argini del torrente Egola ha compromesso il prossimo raccolto di grano. Fiaccato l’ottimismo dei cerealicoltori della zona che dopo un anno di stop erano tornati a seminare frumento. Sommersa sotto un metro d’acqua anche Coltano, altra zona a forte concentrazione di seminativi. Campi, serre e stalle allagate si registrano un po’ in tutte le aree interessate dalle perturbazioni di queste ultime 24 ore. Ma situazione molto grave anche a Prato e nel livornese, dove i fiumi Ombrone Pistoiese e Cornia, che nella notte ha raggiunto una portata record, fanno veramente paura. Gonfi di pioggia anche la Sieve e tutti gli altri corsi minori nel fiorentino. Nel pistoiese i vivai sono nuovamente sott’acqua. Questo accade nella zona di Ghiazzano, Quarrata e non solo. In montagna il rischio isolamento è purtroppo concreto. La frana sul fiume Lima di ieri, con la chiusura della statale 12, si aggiunge alla chiusura della strada delle Torri di Popiglio.

“Siamo di fronte - continua la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense o con vere e proprie bombe d'acqua che hanno pesanti effetti sulla stabilità idrogeologica del terreno”. La stima dei danni è destinata a salire nel corso dei prossimi giorni quando sarà più chiaro il futuro ed il destino dei raccolti

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