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15 Novembre 2010
OLIO: PISA, +15% DI PRODUZIONE, FUNZIONA RETE DI PREVENZIONE CONTRO LA MOSCA

La vasta rete di prevenzione messa in opera da Coldiretti nell’estate ha evitato ai produttori olivicoli della Provincia di Pisa di trovare brutte sorprese in autunno. Partita, tra difficoltà legate alle condizioni meteo, alle forti piogge degli ultimi giorni e alla neve dicembrina, la delicata fase di raccolta delle olive nelle campagne del pisano con gli agricoltori già impegnati nelle prime frangitura. Un’annata, che si preannuncia di ottima qualità con un incremento di produzione di olive che dovrebbe attestarsi tra il 10 e il 15%.
Le prime stime arrivano dalla Coldiretti Provinciale
con attenzione sta monitorando l’andamento e raccogliendo le prime valutazioni da parte degli olivicoltori. E le prime valutazioni sono, stando agli addetti ai lavori, molto positive. Circa 2000 gli olivicoltori – secondo una stima dell’organizzazione agricola – tra professionali e hobbisti con oltre 700 aziende agricole iscritte all’Igp (circa 12 mila in tutta la Toscana). Una decina quelle invece iscritte alla denominazione di nicchia dell’Igp dei Monti Pisani che costituisce, nel panorama regionale, una vera e propria particolarità. San Miniato, Santa Luce, Volterra, Pomarance, Casciana Terme e Lari i comuni a maggiore densità olivicola. Ma in generale, l’olivicoltura è molto diffusa su tutto il versante delle colline pisane. Canali commerciali di sfogo dell’olio pisano: la rete della vendita diretta, molto diffusa sul territorio, i mercati di “Campagna Amica”, la ristorazione ed in alcuni casi anche nel catene commerciali.
“La stagione è molto positiva, l’andamento della raccolta è stato rallentato dalla pioggia ma in tutta la provincia gli agricoltori sono all’opera – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti e Presidente Consorzio olio extra vergine Igp Toscano - A livello di quantità l’annata sarà medio-alta con un leggero incremento, mentre sulla qualità siamo a standard molto positivi nonostante condizioni climatiche avverse. Gli agricoltori sono stati bravi a difendere le olive nei momenti cruciali della stagione”. La valutazione è positiva anche dal punto di vista strutturale: “La resa in olio, inizialmente bassa, è andata via via aumentando arrivando anche al 14-15%. All’assaggio – spiega Federico Fabiani, tecnico della Coldiretti - si presentano mediamente fruttati con una buona base di amaro e di piccante e dal gusto piuttosto equilibrato. Il grado di maturazione delle olive, dopo un iniziale ritardo, al momento si presenta in linea con le medie stagionali”. Fondamentale, per questa stagione, il contributo dell’azione di prevenzione: “E’ stata particolarmente difficile – commenta Fabiani che segue con attenzione il monitoraggio – nel mese di agosto si è assistito ad un intenso attacco di margaronia, un lepidottero che colpisce le drupe e le foglie delle piante di olivo. Ed è stata molto presente anche la mosca olearia che ha interessato in modo pressoché omogeneo il territorio provinciale con lo sviluppo della seconda e terza generazione nel periodo settembre-inizio ottobre. Il monitoraggio effettuato all’interno degli sportelli distribuiti nei vari uffici zona, presenti nei maggiori centri della provincia di Pisa, hanno però permesso di tenere sotto controllo la percentuale di infestazione delle drupe con l’individuazione tempestiva del momento in cui intervenire, e del sistema più efficace di lotta al parassita permettendo di avere olive più sane e un conseguente miglioramento della qualità dell’olio”. Molto soddisfatte le voci della colline. All’azienda Gabriele Bruchi, a Pomarance ci sarà “qualità e quantità”. L’azienda è frutto dell’eredità della passione di Gabriele, uno dei tanti giovani imprenditori agricoli del pisano che ha investito su olio, vino e grano. Stimata intorno ai 250 quintali di olive la raccolta. Circa 2000 le piante. “La neve e poi le piogge non ci hanno certo facilitato – spiega – gli attacchi della mosca sono stati bassissimi per non dire impercettibili. Non ho mai trattato. Direi una stagione soddisfacente contando le difficoltà”. Esordisce con un “pensavo peggio – la titolare del Podere La Villa, a Chianni – la stagione era partita male: neve, pioggia, ma poi si è ripresa. Ho assaggiato l’olio nuovo ed è molto positiva la valutazione”. Circa 2000 le piante per una produzione che si attesterà intorno ai 18 quintali di olio extravergine per finire principalmente nel canale della vendita diretta, ed in parte nella ristorazione.
E’ una particolarità nel panorama regionale dell’Igp, l’Igp Monti Pisani prodotto tra Vico Pisano, San Giuliano, Buti, Calci e Vecchiano. Tra i principali promotori c’è Nicola Bovoli, del Frantoio Vico Pisano che france conto terzi e produce il famoso Vico Pisano Igp Toscano Bio. L’olio dei Monti Pisani ha vissuto lo scorso anno la sua prima annata, riscuotendo subito uno straordinario successo nella Guida di Slow Food con due olive. “Rispetto allo scorso anno – spiega Bovoli – c’è un maggiore interesse per produrre l’Igp Monti Pisani, segno che la strada è giusta. Molti olivicoltori raccoglievano solo per l’autoconsumo o per la vendita diretta ma da quest’anno la tendenza si è invertita. Raccolgono più olive per farne l’Igp”. Una produzione di nicchia con circa 2000 litri di olio dei Monti Pisani.

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