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15 Gennaio 2020
Oscar Green, la risposta delle nuove generazioni alle sfide del futuro

È tempo di Oscar Green, il riconoscimento promosso da Coldiretti Giovani Imprese che premia le idee di giovani agricoltori che hanno saputo realizzare progetti imprenditoriali unici e di successo, coniugando sapientemente innovazione e tradizione.

I giovani cervelli che restano in Italia saranno quindi i protagonisti Venerdì 17 gennaio all’Oscar Green, il salone della creatività Made in Italy. L’appuntamento è dalle ore 9,00 in via XXIV Maggio 43 al Centro Congressi Rospigliosi a Roma dove giungeranno centinaia di ragazze e ragazzi da tutte le Regioni.

Sarà possibile toccare con mano le invenzioni delle nuove start up, scelte dopo una lunga selezione territoriale, destinate a portare profondi cambiamenti nell’alimentazione quotidiana ma anche nei più diversi ambiti, dall’ambiente all’energia, dalla salute alla moda. Una testimonianza tangibile dell’eccezionale talento dei nuovi imprenditori che con coraggio e passione sfidano la crisi creandosi il lavoro.

All’appuntamento ci saranno tra gli altri Teresa Bellanova (Ministro delle Politiche Agricole) e Vincenzo Spadafora (Ministro delle Politiche giovanili e dello Sport) assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini e alla delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati.

Per l’occasione sarà presentata la prima indagine Coldiretti-Ixe’ sulla “Svolta green delle nuove generazioni” che fotografa il profondo cambiamento nelle abitudini dei giovani italiani con un focus dedicato allo storico ritorno alla terra che non avveniva dalla rivoluzione industriale.

In finale ci sarà anche Giulia Arrighi, imprenditrice agricola dell'Isola d'Elba, già vincitrice dell'Oscar Green della Toscana nel 2019 nella categoria Creatività. Il progetto è quello di Nesos, il vino marino frutto del recupero di una tecnica antichissima, con l'appassimento dell'Ansonica (vitigno originario della Grecia e oggi uno dei vini più commercializzati all’Isola d’Elba) dopo averla tenuta nell’acqua del mare, come facevano in Grecia più di 2000 anni fa. 

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