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16 Giugno 2010
PREDATORI: VOLTERRA, I LUPI ATTACCANO ANCHE DI GIORNO

 Lupi, nuove stragi nel volterrano. Questa volta in pieno giorno. Dopo la strage nella Val di Cecina di alcune settimane fa, i lupi tornano all’attacco nella zona di Picchiaiola, “uccidendo” altre dieci pecore. A farne le spese l’azienda di Sale Antonio, ad una decina di chilometri dal centro di Volterra. E’ il secondo attacco quest’anno per l’azienda zootecnica, l’altro risale al mese di febbraio. Sale a 18 il numero di capi di pecora sarda “fatti sparire – come racconta Antonio Sale, sardo ma da cinquant’anni trapiantato a Volterra dove ha oltre 500 capi – sono entrati dentro il gregge e hanno portato via dieci pecore. E’ successo di mattina, intorno alle 10,30. Un lupo con due piccoli. Mentre i piccoli mangiavano la madre cacciava. Abbiamo sentito i campanelli e siamo corsi fuori. Ho trovato brandelli sparsi per tutto il campo. Uno scenario raccapricciante. Tanto lavoro finito tra le fauci di quelle bestie. Non è solo una questione economica – spiega ancora - le pecore non mangiano e stanno ammucchiate. Non producono latte che è la nostra primaria fonte di reddito”.
Un problema gravissimo quello dei predatori nel pisano che sta costando alle aziende agricole migliaia di euro. Ogni pecora infatti, “vale ”tra i 130 e i 160 euro. “A preoccuparci – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti
– è assieme alla frequenza degli attacchi, che si sta facendo sempre più insistente, l’elemento diurno. Fino ad oggi si sono fatti vivi solo di notte ma mai di mattina, e mai con la luce. E’ sintomo di una maggiore confidenza con l’elemento uomo e di una maggiore aggressività”. Secondo Coldiretti non bastano i recinti, e non basta nemmeno la copertura assicurativa. “L’assicurazione non risolve tutti i problemi – spiega ancora Filippi - ma che è, in questa fase, un importante paracadute per il reddito. L’equilibrio è saltato. Il numero dei lupi è fuori controllo e la loro aggressività è molto cresciuta. E’ arrivato finalmente il tempo di fare una seria riflessione sul controllo degli equilibri delle popolazioni selvatiche e di ristabilire un equilibrio sostenibile. Siamo stanchi  di essere soggetti allo scorribande oggi dei lupi, domani dei piccioni, poi i cinghiali e via dicendo. Se vogliamo che particolari attività umane abbiano ancora ragione di esistere, come l’allevamento, dobbiamo intervenire con elementi concreti. Il bicchiere è pieno”.

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