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17 Gennaio 2011
RINNOVABILI: NO AI PARCHI FOTOVOLTAICI, RISCHIANO DI EMARGINARE L’AGRICOLTURA

No ai parchi fotovoltaici selvaggi nei terreni agricoli. Si agli impianti per l’autoconsumo. Esplode la polemica anche in Provincia di Pisa dopo la presa di posizione del Governatore, Enrico Rossi di rendere off-limits la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. Polemica che, a macchia di leopardo, si sta allargando a tutti i territori della Regione. Pisa compresa.
Macro centrali a energia solare che rischiano, se la delibera discussa in Consiglio Regionale nelle prossime settimane sarà modificata dopo le pressione degli enti locali, di “erodere” le superfici agricole e di emarginare una delle principali economie della Toscana. Un rischio che gli agricoltori pisani non vogliono correre, e che la Coldiretti Provinciale ci tiene a ribadire. “Si alle energie rinnovabili per l’autoconsumo e riconosciuta come attività connessa in territori definiti, ma diciamo no, e il nostro è un no perentorio, agli impianti industriali – sottolinea Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti”.
La principale organizzazione agricola si allinea così al pensiero dell’Assessore alla Programmazione territoriale e Sviluppo rurale, Giacomo Sanavio che ha evidenziato, insieme alla sottrazione del suolo agricolo, gli aspetti ambientali e di eco-compatibilità con il territorio. “Vogliamo evitare che il territorio provinciale, e regionale – spiega Filippi – si trasformi in un puzzle di maxi impianti fotovoltaici a terra. Non abbiamo mai detto di non volere il fotovoltaico, al contrario è una delle fonti rinnovabili su cui anche le aziende agricole stanno investendo per abbattere i costi energetici e produrre in maniera sostenibile. Ma non possiamo dire si a futuri progetti che prevedono, nelle aree provinciali, maxi impianti industriali di produzione di energia. E’ una violenza al patrimonio agricolo e ambientale che rappresenta la Toscana nel mondo oltre ad una forma di neocolonialismo”.
Una volontà, quella di Rossi, condivisa dagli agricoltori: “Condividiamo la volontà degli amministratori regionali che, nell’individuare le aree di pregio ambientale e agricolo in cui limitare il proliferare di strutture di grandi dimensioni, vuole salvaguardare quelle realizzate dalle imprese agricole come attività connessa, per l’integrazione del reddito nelle zone marginali - spiega ancora Filippi - L’ipotesi formulate in ottemperanza alle disposizioni nazionali in materia di energie rinnovabili, pur necessitando di qualche aggiustamento, risulta del tutto condivisibile nei principi”. Coldiretti chiede una presa di posizione in difesa del suolo agricolo e delle imprese, e invita gli agricoltori alla cautela e all’attenzione a resistere alle tentazioni di svendere i terreni agricoli in un momento di difficoltà economica: “I piccoli impianti – aggiunge Roberto Franchini, Direttore Provinciale Coldiretti – hanno uno scarso impatto ambientale, sono più semplici da gestire e non generano modifiche sostanziali all’asseto del territorio. In più consentono alle imprese agricole di migliorare i loro guadagni e, quindi, di continuare a svolgere la loro attività produttiva e di presidio. Alle imprese agricole, lusingate dalla possibilità di una fonte di guadagno, chiediamo di valutare attentamente. Stupisce la disinvoltura con cui soggetti che, fino ad oggi, hanno posto tanti vincoli e ostacoli alla sistemazione dei pannelli sulle coperture e sui tetti, adesso, siano favorevoli alla colonizzazione dei terreni agricoli assecondando gli interessi di chi su questo intende costruire pericolosi business”.
Coldiretti non nasconde tutte le sue preoccupazioni: “Se è vero che esiste l’esigenza di produrre energia, c’è anche la necessità di conservare le nostre tradizioni alimentari e la capacità produttiva delle nostre imprese che, a fronte di contratti con i colossi del fotovoltaico, rischia di rimanere ingessata per periodi di tempo lunghissimi. In più, quello che oggi viene proposto come un affare, nel lungo termine, può trasformarsi in un danno economico per gli agricoltori e di immagine per la Toscana”.

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