Lo sciopero dei tir spinge i pisani a scoprire la rete dei mercati degli agricoltori. Sarà anche per necessità ma i mercati di Campagna Amica registrano un vero e proprio boom. Attirati dalla necessità di fare la spesa mentre sugli scaffali della grande distribuzione i generi scarseggiano, e disorientati dal tam tam mediatico degli ultimi giorni, ai mercati promossi da Coldiretti si sono visti tanti volti nuovi. Un afflusso “insolito” soprattutto tra mercoledì e giovedì, giorni di massima confusione, durante gli appuntamenti in Piazza Trieste a Pontedera, l’ultimo in ordine di tempo ad essere inaugurato, e nella doppia apertura in Via Paparelli (martedì e giovedì). “Tanti volti nuovi – commenta Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – al fianco della clientela habitué che è molto numerosa: parliamo di oltre 7000 clienti mensili distribuiti nei 6 eventi settimanali tra Pisa, Pontedera, Cascina. Abbiamo registrato un incremento delle presenze tra il 15% ed il 30%. Lo sciopero e tutto il trambusto che hanno provocato hanno in qualche modo facilitato il ruolo del mercati: garantire prodotti freschi, ogni giorni, stagionali, svincolati da ogni logica speculativa. I prezzi sono sempre i soliti, nessuno si è azzardato a ritoccarli”. Già i prezzi. Ai mercati sono praticamente rimasti gli stessi di una settimana fa come dimostrano gli agricoltori. A Pontedera, in Piazza Trieste, la clientela cresce ad ogni appuntamento ma “questa settimana è andata decisamente meglio – spiega Giampaolo Leazzini che ha un’azienda agricola specializzata in ortaggi di Crespina - La gente cerca verdura e frutta. Noi siamo qui per questo. I prezzi? Gli stessi: finocchi a 1,09 euro al chilo, cavolo a 1,10, spinaci a 1,54…”. A garanzia dei prezzi la “regola” che tutte le aziende agricole accreditate a Campagna Amica hanno sottoscritto: “I prezzi sono trasparenti: applichiamo fino al 30% in meno rispetto al prezzo fissato dal servizio ministeriale di Sms Consumatori. E’ la tabella del Ministero il nostro riferimento – analizza Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti - non il meccanismo delle speculazioni. La filiera corta, le rete di vendita diretta, sono una risorsa per la nostra comunità, e come tale, anche un valore aggiunto per la nostra economia”.
E poi c’è la garanzia dei prodotti, il vero valore aggiunto. I prodotti arrivano dalle campagne limitrofe, frutto del lavoro di aziende locali, e non da qualche paese del Sud America. Arrivano da Crespina come da Nodica: è il caso di Massimo Pardini, 39 anni che frequenta, insieme al padre, i mercati di Pisa al Consorzio Agrario il sabato, Via Paparelli e Livorno: “Speriamo sia sempre così – ammette Massimo – c’è stata molta più gente. L’auspicio è che anche chi ha fatto la spesa al mercato per la prima volta si renda conto dei vantaggi. Acquistano prodotti freschissimi e di stagione a prezzi incredibili”. Ecco alcune esempi puntualmente citati: “spinaci 1,50 al chilo, insalatina mista 3,50 al chilo, cavolfiore 1,05, finocchi 1,09, bietola 1 euro. Prezzi imbattibili – sottolinea l’agricoltore – raccogliamo la mattina per vendere poche ore dopo. Altro che sciopero”.
Segnali incoraggianti provengono anche dalla vendita diretta in azienda. Anche le imprese che vendono direttamente “al campo”, allestendo magari dei banchi in azienda, hanno registrato un incremento: “La filiera corta garantisce vantaggi che gli altri canali straordinari – conclude il Presidente degli agricoltori – per chi produce e per chi consuma. Scioperi a parte”.

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