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18 Agosto 2011
TRADIZIONI/FESTA: FAGIOLI ALLA WESTERN E FILIERA CORTA,

Fagioli e salsiccia alla western, trippa, stoccafisso, porchetta e tanti, tantissime ricette della cucina toscana e locale “in scena” a Pastina per la seconda edizione di “Scorci d’Estate”. Torna, domenica 21 agosto (dalle 18 in poi), nel centro storico della piccola frazione di Santa Luce, la rassegna enogastronomica promossa dai commercianti del centro con il patrocinio del Comune di Santa Luce in collaborazione con la Cooperativa Theia e Coldiretti che sarà presente con i prodotti a km zero delle aziende agricole del territorio e il mercato di “Campagna Amica”.
Un’opportunità ghiotta per assaggiare le antiche ricette della tradizione culinaria che rischiano di scomparire e piatti tipici tra percorsi enogastronomici, degustazioni gourmet ma spettacoli di musica con i talenti emergenti, sfilate di moda in costume ed abito da sera e un simpatico “gran finale” con i personaggi della Walt Disney. Tra i prodotti in vista nel ricchissimo paniere di “Scorci d’Estate” la pasta di grano duro firmata dal Consorzio Agrario di Pisa accompagnata da salse povere, salumi rigorosamente prodotti dalle aziende locali e molte altre prelibate occasioni per il palato.
Un’iniziativa nata dalla volontà del Ristorante “La Chicca”, il Mini Market Tonelli e l’Alimentari “Da Rosella”, che hanno unito le loro forze e le loro esperienze per dare forma a quella che non è una festa paesana, ma un vero e proprio percorso attraverso la storia culinaria di Santa Luce. “Scorci d’estate” è anche un’occasione per parlare di filiera corta e dell’utilizzo, nelle tante sagre paesane, di prodotti locali. “Più prodotti locali, del territorio, a km zero nelle sagre paesane – lancia l’appello Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – per valorizzare e far conoscere le nostre ricette e la storia che le accompagna. Le sagre e le feste paesane sono un importante veicolo di promozione ma devono mantenere un forte legame con il territorio che le esprime; un risultato che si può ottenere inserendo i prodotti del paniere delle aziende agricole locali nel menu contribuendo in maniera determinante a garantire continuità a tradizioni e prodotti che altrimenti rischierebbero di sparire. Dobbiamo imparare a vendere quello che abbiamo, e non quello che non abbiamo sul territorio”.



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